Incontinenza intestinale: convivere coi sintomi senza rassegnarsi

Sul portale AboutIncontinence.org, dedicato all’incontinenza fecale e curato dalla International Foundation for Functional Gastrointestinal Disorders (IFFGD), si può leggere questa frase emblematica:

«È difficile immaginare gli impatti devastanti che l’incontinenza intestinale può determinare sulla vita di una persona senza farne esperienza diretta.»

Le parole rendono molto bene l’idea delle difficoltà che gli individui che soffrono di tale disturbo devono affrontare: problemi difficilmente immaginabili che modificano radicalmente le abitudini quotidiane e gli stili di vita, e che hanno effetti profondi a livello psicologico.

Soffrire di incontinenza vuol dire essere esposti all’incertezza: anche se le perdite accidentali tendono a verificarsi con maggior frequenza in particolari situazioni (es. sforzi improvvisi, starnuti…) spesso non si sa né quando, né come, possano verificarsi episodi “random”. E l’incertezza, qualcuno ha detto, è la peggior malattia.

La prima cosa che le persone che soffrono di incontinenza intestinale tendono a fare è ridurre la frequenza e la durata delle uscite pubbliche: stare in mezzo alle altre persone è infatti fonte di nervosismo e di ansia, in quanto la perdita accidentale di feci negli adulti viene stigmatizzata come una sorta di tabù sociale. Per convivere coi sintomi di questa subdola forma di incontinenza allora ci si può armare di pannolini, salviette e cambi di biancheria, soprattutto quando si è fuori casa, ma queste dovrebbero essere viste come soluzioni di emergenza in attesa della cura definitiva al problema.

Già, perché in caso di incontinenza di feci non bisogna rassegnarsi, ma al contrario, cercare proattivamente una soluzione ai propri problemi. E la guarigione inizia sempre e solo da un consulto medico proctologico in quanto, essendo questa forma di incontinenza non tanto una “malattia” quanto piuttosto un sintomo, occorre prima di tutto capire il perché della sua comparsa. Accertando le cause si potranno di conseguenza trovare le soluzioni più idonee: dalle terapie fisiche e farmacologiche ai possibili interventi chirurgici presso centri specializzati.