L’incontinenza è un disturbo che può manifestarsi in diverse forme, come l’incontinenza urinaria – ovvero l’incapacità di trattenere le urine – oppure la ben più problematica incontinenza anale che consiste in perdite accidentali di sostanze solide, liquide e/o gassose dall’intestino.
Secondo un rapporto stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo dal 5% al 7% delle persone sono colpite da una qualche forma di incontinenza, con problemi gravi sia per l’individuo che per le persone che gli stanno intorno. Per aiutare questi soggetti nella vita di ogni giorno oggi esistono in commercio numerosi tipi di prodotti specifici come, ad esempio, biancheria intima speciale, assorbenti e pannoloni, solo per citarne alcuni.
Un recente report a cura dell’agenzia Persistence Market Research, specializzata in ricerche di mercato, indica che la commercializzazione di questi prodotti è in crescita costante su scala globale.
Questa maggior domanda è dovuta al miglioramento delle condizioni socio-economiche in alcuni paesi del mondo, che permette a un numero sempre maggiore di persone di accedere a questi prodotti per l’incontinenza, ma anche all’invecchiamento progressivo e costante della popolazione dei paesi industrializzati. A questo proposito lo stesso rapporto dell’OMS indica che il segmento di popolazione che va dai 60 anni in su è la fascia di età che sta crescendo maggiormente rispetto a tutte le altre, il che significa che il fenomeno dell’incontinenza fecale – che tende a essere più frequente negli anziani – probabilmente non farà altro che aumentare negli anni a venire.
Certo, i prodotti che aiutano le persone a vivere meglio i loro problemi di incontinenza rettale sono senz’altro utili, per non dire indispensabili, ma si tratta comunque di soluzioni che agiscono a valle del problema, non sulle cause.
Quest’ultimo tipo di approccio, ovvero cercare di curare l’incontinenza fecale, è senz’altro da preferirsi anche alla luce del fatto che attualmente esistono diverse possibilità di cura che possono dare risultati soddisfacenti. Ad esempio sono apprezzate le tecniche di biofeedback, la ginnastica riabilitativa per rinforzare il pavimento pelvico e la muscolatura anale, oppure ancora gli interventi sulle abitudini alimentari delle persone colpite; inoltre è stato messo a punto un metodo chirurgico mininvasivo specifico per le problematiche dell’incontinenza fecale, ovvero il THD® GateKeeper.
THD® GateKeeper è un metodo basato sull’utilizzo di impianti auto-espandenti che vanno a correggere e ripristinare la mancata capacità contenitiva dello sfintere, permettendo al paziente di migliorare in modo significativo la sua qualità di vita. Il metodo, riconosciuto dal SSN, è disponibile in diverse strutture sanitarie italiane e la sua efficacia è stata dimostrata a livello medico. Se anche tu soffri di incontinenza e non vuoi rassegnarti a una vita fra pannoloni e ricambi di biancheria intima sempre a portata di mano, parlane col tuo medico di famiglia o richiedi un consulto specialistico.