Parkinson e incontinenza fecale, un’eventualità tutt’altro che remota

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che, secondo quanto riportato dalle statistiche mediche più aggiornate, colpisce nel mondo circa 6.3 milioni di persone di cui 1.2 milioni nella sola Europa (fonte: European Parkinson’s Disease Association).

Tipicamente questa patologia inizia a manifestarsi oltre i 60-65 anni di età, anche se circa il 15% dei pazienti ne viene colpito in età più giovane, anche prima del compimento del cinquantesimo anno di età. Descritta nei trattati di medicina orientali già cinquemila anni fa, la malattia ancora non ha una cura definitiva ma può essere soltanto rallentata nella sua evoluzione.

I sintomi tipici del Parkinson – tremori involontari delle mani, rigidità dei muscoli e delle articolazioni, difficoltà di movimento e tendenza all’ingobbimento e al trascinamento dei piedi – tendono a peggiorare sempre di più con il passare del tempo e talvolta possono essere accompagnati da disturbi di carattere secondario come ad esempio la perdita del pieno controllo dello sfintere.

In alcuni casi infatti chi soffre di questa patologia deve fare i conti anche con l’incontinenza fecale, disturbo che causa un ulteriore peggioramento in termini di qualità della vita del paziente poiché va ad assommarsi alle già notevoli difficoltà quotidiane legate al morbo di Parkinson. A questo proposito, però, fortunatamente c’è una buona notizia.

Sebbene dal Parkinson non vi sia speranza di guarire, una volta che la malattia viene diagnosticata, almeno dei problemi di incontinenza fecale ci si può liberare grazie a un approccio chirurgico mirato come il metodo THD® GateKeeper.

Le piccole protesi che nell’ambito di questo trattamento vengono impiantate nel paziente sono minimamente impattanti a livello fisico e, pertanto, è possibile procedere con l’intervento senza particolari restrizioni anche in persone di una certa età oppure in uno stato di salute non ottimale.

La stabilità del posizionamento delle protesi e l’efficacia dimostrata nel breve e nel lungo periodo della tecnica THD® GateKeeper, disponibile in diverse strutture ospedaliere italiane, fanno sì che l’intervento possa rappresentare un aiuto valido e concreto per i pazienti colpiti da incontinenza fecale a causa del morbo di Parkinson.